La nascita di un bambino disabile o l’avvento di una disabilità nel corso della vita rappresentano un evento traumatico e destabilizzante per l’intero nucleo familiare. Oltre alle implicazioni emotive, la cura di un bambino disabile pone spesso i genitori di fronte a impegni più numerosi e gravosi di quanto accade di solito. La coppia genitoriale e con essa la famiglia allargata si trovano di fronte ad un bambino “diverso” da quello immaginato, portatore di esigenze e bisogni spesso sconosciuti e difficili da decodificare. Le reazioni emotive che si scatenano in un genitore (familiare) di fronte alla disabilità di un figlio sono molteplici (negazione, paura, evitamento, angoscia, senso di colpa, desiderio di riparazione e di conoscenza) ed esprimono una profonda sofferenza e angoscia. Il contesto socio culturale che circonda la famiglia inizialmente è il primo sostegno e contenitore di ansie e paure. Nel tempo, la possibilità di una famiglia di aprirsi agli altri, portando le proprie esigenze, può diventare il primo segnale di rinascita e di costruzione di un progetto “nuovo”, ma attuabile. Anche i fratelli e le sorelle sono significativamente coinvolti dall’esperienza di convivenza con un familiare disabile e talvolta ciò può comportare maggiori difficoltà nella loro crescita. Il Centro Arcipelago mette a disposizione la competenza dei suoi operatori per realizzare interventi di sostegno, riabilitativi e terapeutici in sinergia con gli altri servizi del territorio. “Non mi scoraggio: ogni tentativo sbagliato e scartato è un altro passo avanti.”
Si rivolge a tutti coloro che affrontano, o hanno affrontato, una disabilità e ai loro familiari, offrendo:
(Thomas Edison)