Adozioni

Adottare un bambino è un’esperienza molto complessa, ricca di emozioni, dubbi, paure e speranze.
Il dramma di tanti bambini, in Italia e nel mondo, che hanno bisogno di una famiglia, può trovare mediante l’adozione o l’affidamento familiare (seppur con profonde differenze), una nuova speranza di vita.
Essere genitori adottivi o affidatari significa incontrare situazioni talvolta gravose e complesse.
Le coppie adottive e affidatarie seguono percorsi, all’interno dei Servizi Territoriali e degli Enti autorizzati, intensi e volti a rinforzare risorse e competenze relazionali.
Dall’esperienza sia degli operatori sia delle famiglie adottive si può, tuttavia, evincere che le problematiche legate all’adozione sono varie, spesso vengono riattivate nei passaggi critici della vita dei genitori e dei figli, man mano che si cresce e si invecchia e spesso si possono intrecciare a problematiche individuali, genitoriali e coniugali.
Vi è un delicato equilibrio in una famiglia ed è importante trovare operatori qualificati che possano intervenire, in modo tempestivo, di fronte a segnali di allarme e di malessere di un bambino/adolescente e della sua famiglia: per poterli decodificare, per poter strutturare la tipologia di intervento necessaria, per sciogliere quei nodi critici che possono costituire un’impasse per l’evoluzione dei singoli, grandi e piccoli, e dell’intero nucleo.

L’istituto dell’affidamento a sua volta ha proprie specificità che lo pongono in una posizione diversa sia dalla genitorialità naturale sia dalla genitorialità adottiva, (tematiche dell’attaccamento e della separazione, della diversità e dell’appartenenza sono particolarmente intense).

Il Centro Arcipelago si pone come obbiettivo quello di fornire sostegno e cura alle famiglie adottive e affidatarie che stanno affrontando un periodo di crisi e di intensa preoccupazione.

Il Centro Arcipelago mette a disposizione i propri consulenti per:

  • Aiutare e affiancare le famiglie nell’individuazione delle criticità emergenti e delle risorse attivabili.
  • Proporre percorsi individuali, famigliari e di gruppo.

“Occhi grandi e neri ti guardano ti osservano ti chiedono aiuto.
Il tuo cuore piange, ma non puoi fare niente, ci guardiamo e non ci parliamo vogliamo abbracciarci, ma non lo facciamo…”
(Ernakulan, 1997)