Bambini, regole e… un libro

“Il Signore delle Mosche” come pretesto letterario per riflettere sull’importanza delle regole per aiutare i bambini a crescere

– Alice Mulasso –
Psicologa Psicoterapeuta

Il testo letterario di Golding “Il signore delle Mosche” illustra in modo drammatico cosa accade ai bambini, in particolare ad un gruppo di bambini, quando l’adulto è assente, non pattuglia, non da le regole, non veglia affinchè vengano rispettate, non interviene quando sono disattese.

Perchè proprio un testo letterario per riflettere sulla vasta e scottante tematica delle regole dal punto di vista dell’adulto responsabile dell’educazione e della crescita dei bambini?
Ebbene, in questo libro viene descritto cosa accade ad un gruppo di bambini senza adulti, l’adulto è il grande assente di questa storia, assenza dapprima celebrata poi progressivamente lamentata e sofferta fino a desiderare la presenza dell’adulto.
E’ la storia di un gruppo di bambini e ragazzi che, sopravvissuti ad un disastro aereo, si ritrovano su un’isola tropicale, deserta, a dover organizzare la loro esistenza senza la presenza di adulti. E’ una storia che, sebbene fuori da un tempo storico definito, ha come cornice un conflitto planetario.
Vedremo come la difficoltà che questi bambini incontrano non risieda nel darsi delle regole. Capiscono subito che è necessario farlo – LA LEGGE -, che è prioritario darsi un’organizzazione sociale, eleggere un capo, stabilire un momento decisionale – L’ASSEMBLEA -, dividersi i compiti, pensare a rendere visibile la loro invisibile presenza attraverso un fuoco da tenere sempre acceso sul punto più alto dell’isola – LA SPERANZA e IL CONFORTO -. D’altronde se proviamo a chiedere ai nostri figli, alunni, nipoti a cosa servono le regole, otterremo risposte molto sensate. A questo proposito ecco l’esito di un piccolo sondaggio su bambini dai 5 ai 12 anni chiamati a rispondere alla domanda: “A cosa servono le regole secondo te?”:

A capire il gioco.
A mantenere l’ordine.
A non farsi male.
A non creare caos.
A rispettare gli altri.
A mantenere la pace.
A fare odiare gli adulti.
Alcune regole sono ingiuste.
A rispettare la legge.
Per la vita e a rispettare gli altri.
Non servono a niente.
Per vivere meglio tutti insieme.

Si tratta di risposte pertinenti.
Ciò che non è possibile per il gruppo di bambini del romanzo è sostenere le regole, i compiti e i ruoli che si è dato in modo funzionale alla convivenza e ad una sufficiente coesione del gruppo stesso. Questo perchè è un gruppo di pari, non ci sono rapporti asimmetrici e di generazionalità come fra adulto e bambino, l’asimmetria esistente – gruppo dei grandi e gruppo dei piccoli – è debole: i grandi non sono così grandi da poter proteggere i piccoli e contenere le loro ansie. La funzione di pensiero e di simbolizzazione non è sufficientemente sviluppata per poter riflettere sulla situazione, prevedere, organizzare, gestire paure e conflitti. Provano a darsi un’organizzazione, una divisione dei compiti per procurandosi il cibo necessario, per costruire delle capanne ove trascorrere la notte, per esplorare l’isola, eleggono un capo e individuano nell’assemblea generale il luogo dove discutere dei problemi e cercare delle soluzioni. Purtroppo la loro organizzazione non regge e viene minacciata e sgretolata dal divampare della paura, dell’angoscia, dell’aggressività, dell’insicurezza. Il capo eletto ad un certo punto si rende conto di non essere in grado di pensare come un adulto, avverte l’insostenibile fatica della gestione dei conflitti e dei litigi che insorgono, del ridimensionamento delle paure che serpeggiano, del far rispettare la LEGGE. Di fronte alla mancanza dell’autorevolezza e della funzione di contenimento proprie della funzione genitoriale esercitata da un adulto il gruppo si spacca in due e i protagonisti sono sempre più in balia dell’angoscia e della rabbia che sfociano in atti crudeli, orfani di pensiero: i bambini arrivano ad uccidersi fra di loro.
E’ una storia che offre spunti di riflessione sulla responsabilità degli adulti di essere presenti per sostenere ed accompagnare la crescita dei bambini stabilendo regole e limiti con la funzione di arginare e contenere ansia, paure e onnipotenza infantili.